ch esser veduti conversi a nuova disciplina, parendo-
gli di confessar d esser stato sin all ora ignorante, et
aver un tal per guida.
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Letteratura italiana Einaudi
Giordano Bruno - De l infinito, universo e mondi
albertino Volete dumque verbi gratia che mi faccia
discepolo di costui, io che son dottore, approvato da
mille academie, e che ho essercitata publica profes-
sion de filosofie nelle prime academie del mondo: ve-
gna ora a rinegar Aristotele, e mi faccia insegnar filo-
sofia da simili?
elpino Io per me non come dottore, ma come indotto,
vorrei essere insegnato; non come quello che dovrei
essere, ma come quello che non sono, vorrei impara-
re: accettarei per maestro non sol costui, ma qualsivo-
gli altro che gli dèi hanno ordinato che mi sia, perché
gli fanno intendere quel ch io non intendo.
albertino Dumque mi volete far ripuerascere?
elpino Anzi dispuerascere.
albertino Gran mercé alla vostra cortesia, poi che
pretendete d avanzarmi e pormi in exaltazione, con
farmi auditore di questo travagliato, ch ogni un sa
quanto sia odiato nell academie, quanto è aversario
delle dottrine comuni, lodato da pochi, approvato da
nessuno, perseguitato da tutti.
elpino Da tutti sì, ma tali e quali; da pochi sì, ma otti-
mi et eroi. Aversario de dottrine comuni, non per es-
ser dottrine o per esser comuni, ma perché false.
Dall academie odiato, perché dove è dissimilitudine
non è amore. Travagliato, perché la moltitudine è
contraria a chi si fa fuor di quella; e chi si pone in al-
to, si fa versaglio a molti. E per descrivervi l animo
suo quanto al fatto del trattar cose speculative, vi dico
che non è tanto curioso d insegnare, quanto d inten-
dere; e che lui udirà meglior nova, e prenderà mag-
gior piacere, quando sentirà che vogliate insegnarlo
(pur ch abbia speranza de l effetto), che se gli diceste
che volete essere insegnato da lui; per che il suo desio
consiste più in imparare che in insegnare, e si stima
più atto a quello ch a questo. Ma eccolo a punto insie-
me con Fracastorio.
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Letteratura italiana Einaudi
Giordano Bruno - De l infinito, universo e mondi
albertino Siate il molto ben venuto, Filoteo.
filoteo E voi il ben trovato.
albertino
S a la foresta fieno e paglia rumino
col bue, monton, becco, asino e cavallo,
or per far meglior vita, senza fallo
qua me ne vegno a farmi catecumino.
fracastorio Siate il ben venuto.
albertino Tanto sin al presente ho fatta stima de le
vostre posizioni, che le ho credute indegne di essere
udite, non che di riposta.
filoteo Similmente giudicavo ne miei primi anni
quando ero occupato in Aristotele, sino a certo termi-
ne: ora dopo ch ho più visto e considerato, e con più
maturo discorso debbo posser far giudizio de le cose,
potrà essere ch io abbia desimparato e perso il cervel-
lo. Or perché questa è una infirmità la quale nessun
meno la sente che l amalato istesso, io più tosto mos-
so da una suspizione, promosso dalla dottrina
all ignoranza, molto son contento d essere incorso in
un medico tale, il quale è stimato sufficiente da tutti
di liberarmi da tal mania.
albertino
Nol può far la natura, io far nol posso,
s il male è penetrato in sin a l osso.
fracastorio Di grazia, signor, toccategli prima il pol-
so e vedete l urina; perché appresso, se non possiamo
effettuar la cura, staremo sul giudizio.
albertino La forma di toccar il polso è di veder come
vi potrete risolvere et estricar da alcuni argomenti
ch or ora vi farò udire, quali necessariamente con-
chiudeno la impossibilità di più mondi: tanto manca
che gli mondi siene infiniti.
filoteo Non vi sarò poco ubligato quando m arrete
insegnato questo; e quantumque il vostro intento non
riesca, vi sarò pur debitore per quel, che mi verrete a
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Letteratura italiana Einaudi
Giordano Bruno - De l infinito, universo e mondi
confirmar nel mio parere: perché certo vi stimo tale
che per voi mi potrò accorrere di tutta la forza del
contrario; e come quello che siete espertissimo nelle
ordinarie scienze, facilmente vi potrete avedere del vi-
gor de fondamenti et edificii di quelle, per la differen-
za ch hanno da nostri principii. Or per che non acca-
da interrozzione di raggionamenti, e ciascuno a bel
agio possa esplicarsi tutto, piacciavi di apportar tutte
quelle raggioni che stimate più salde e principali, e
che vi paiono demostrativamente conchiudere.
albertino Cossì farò. Prima dumque, da quel che
estra questo mondo non s intende essere loco né tem-
po, per che se dice un primo cielo e primo corpo, il
quale è distantissimo da noi, e primo mobile; onde
abbiamo per consuetudine di chiamar cielo quello [ Pobierz całość w formacie PDF ]